Aspettando il test del DNA

APS/ febbraio 16, 2011/ Storie di padri/ 5 comments

Giornata piovosa, la mattina non avevo voglia di fare nulla ma un compito ingrato mi aspettava, il test del DNA al Gemelli di Roma per il riconoscimento della bimba di 15 anni richiesto dalla madre, che per tutti questi anni non ho mai visto nè incontrato.
Nella tarda mattinata dopo aver cercato l’aiuto possibile nella mia coscienza mi metto in moto con l’autocarro per raggiungere l’ospedale, traffico intenso, nessuno aveva voglia di muoversi a piedi , tutti chiusi all’interno dell’auto con i vetri appannati e poi noi tre; io, la bimba di 15 anni e la madre nel corridoio dell’ospedale ; in attesa della verità dopo 15 anni: lì sedute due statue di cera ed io sotto l’effetto di un cazzotto di Carnera, intontito non sapevo come muovermi.
La piccola F. esile e alta, fragile imbottita come un’armatura nei suoi vestiti alla moda, avrei voluto piangere abbracciarla dirle che quello che stava vivendo non era vero ma un sogno, un brutto sogno di cui noi adulti,tutti, ci dobbiamo vergognare.

5 Comments

  1. è proprio vero alla fine quando succedono situazione di questo genere è sempre colpa del genitore e/o genitori inadempienti con colpa o meno che hanno nascosto la verità spesso ai figli (oppure con la complicità dei figli oramai diventati adulti che tacciono anche su queste cose per non creare scandalo), ai quali alla fine si crea il danno maggiore in nome di un rapporto che nei confronti dei genitori e/o del genitore è comunque ininfluente se non consenziente, (mi auguro di no in quest’ultima ipotesi) dato che in quest’ultima analisi diventa oltre che un danno enorme al/ai minore/i anche se diventati maggiorenni un fallimento della convivenza sociale, problematiche che se veritiere e che può succedere in tutte le coppie sposate o meno conviventi o meno, è veramente squallido.

  2. Non si capisce se sia il papà oppure la mamma a richiedere il DNA. Troppi dettagli di contorno.

  3. continuazione storia …. aspettando il test del dna (che io ho richiesto) …..sto pagando il mantenimento per una persona che non conosco e che non ho mai visto e che non so come conduce la sua vita ( il tribunale dei minori di roma mi convoco per il riconoscimento di una ragazza che aveva già 15 ho fatto il test dna su mia richiesta e risulto mia figlia )durante l’intero procedimento per il riconoscimento della paternità non sono mai stato sentito, non so per scelta del mio avvocato o dei giudici o perchè non è previsto ascoltare il padre . il tutto si è concluso non solo con il riconoscimento ma anche con un addebito di un notevole mantenimento maturato dalla nascita hai 15 anni da versare alla madre che per sue scelte di vita non mi ha mai fatto sapere di avere una figlia e di svolgere quindi il mio ruolo di padre. E noto inoltre che durante l’infanzia della bambina la madre ha convissuto con un uomo che la bambina reputava come un padre.

  4. DOMANDO: se un uomo viene privato dell’esercizio del diritto dovere della paternità anzi gli viene taciuta l’esistenza di un figlio che viene allevato e cresciuto con valori non condivisi e si vede poi presentare un conto sorge il sospetto che si sia trattato solo di una operazione economica o peggio un umiliante ricatto dato che la famiglia è ampiamente benestante.

  5. fausto,
    putroppo in Italia I padre hanno solo doveri e pochi diritti (che non vengono mai rispettati).
    se ci fosse un versamento non previsto , nei confronti della madre, questa non restituisce mai nulla mentre il padre deve sputare sino all’ultimo centesimo. Anche se non ha lavoro e porebbe stare a casa per accudire I figli, mentre la madre lavoro, non gli e’ permesso perche le donne vogliono la parita’ a loro comodo. Comunque non sei solo.

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