Si possono chiedere i danni per la paternità negata?

APS/ febbraio 16, 2011/ Storie di padri/ 14 comments

Vi riportiamo la storia di un nostro associato, che chiameremo Roberto, iniziata nel 2000, con una sentenza emanata dal Tribunale per i Minorenni riguardo all’affidamento di sua figlia ( Giulia ). Ma partiamo dall’inizio. Giulia è stata concepita quando sua madre era ancora legalmente coniugata con un altro uomo; Roberto, a differenza della madre, l’ha da subito riconosciuta, e si è reso responsabile della sua crescita e del suo benessere. Senza ripercorrere tutta la travagliata storia giudiziaria ed umana nei singoli dettagli, va detto che dopo otto anni dalla nascita di Giulia, in seguito alla separazione dei suoi genitori, il Tribunale ha deciso di affidare la piccola ai Servizi Sociali, mantenendo il domicilio presso la madre. Roberto non ha accettato la decisione, sostenendo che la madre non è mai andata all’anagrafe per il riconoscimento della piccola . Ebbene, in di un paio di mesi il Tribunale ha autorizzato il riconoscimento della minore anche da parte della signora ( di solito il percorso è ben più lungo e tortuoso!! ) e ha tolto la potestà genitoriale a Roberto, nominando tutore provvisorio di Giulia i Servizi Sociali. Il provvedimento di affidamento della bimba ai Servizi e, in seguito, quello di sua tutela momentanea, non ha però mai potuto concretizzasi, in quanto Roberto ha sempre rifiutato di rendere reperibile la piccola Giulia. E stato quindi querelato per il reato di sottrazione di minore e mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del Giudice. Ma non solo. La ormai ex convivente di Roberto lo denuncia anche per l’ipotizzata alterazione di stato realizzata presentando all’Ufficiale dello Stato Civile del suo Comune di residenza un certificato di assistenza al parto falso, in quanto non recante le generalità della madre. La vicenda del riconoscimento può risultare in effetti confusa e anomala, ma il dato certo e incontestabile è che la piccola Giulia è stata registrata all’anagrafe SOLO dal padre Roberto: il dubbio se effettivamente anche la madre intendesse o meno riconoscere la piccola rimane.

In casi simili, quando una donna legalmente sposata partorisce un figlio frutto di un adulterio, la cassazione penale si è espressa con le seguenti sentenze:

“ Quando l’infante denunciato da un celibe come nato da una sua relazione con donna che non consente di essere nominata , sia stato partorito da donna coniugata, il reato di alterazione di stato non sussiste purché l’adulterinità dell’infante stesso sia assolutamente certa . Sussiste invece il reato quando l’adulterinità dell’infante risulta dubbia, come nel caso della donna che, durante il periodo al quale deve farsi risalire il concepimento, pur avendo avuto rapporti carnali con l’amante, abbia continuato a coabitare e a congiungersi carnalmente con il marito”

Cass. Pen., sez..VI, 11 maggio 1971, n.602

Nonostante risulti quantomeno “curioso” che la signora non si sia preoccupata di procedere direttamente al riconoscimento, una volta resa edotta dalla stessa ostetrica degli adempimenti da effettuare, e che abbia continuato ad ignorare la circostanza del riconoscimento anche quando la bambina era già in età scolastica, nessun provvedimento è stato preso in merito.

Quella che è stata decisa, invece, e che qui vi riproponiamo, è la condanna , per Roberto, a pagare 50.000 euro alla sua ex convivente,

“per avere precluso qualsiasi contatto , per due anni e mezzo, con la bambina da parte della madre e del fratellastro, con patimenti connessi alla mancanza assoluta di notizie e al dubbio circa la possibilità di riallacciare il rapporto bruscamente e traumaticamente interrotto.”

Immaginando che a molti di voi padri risultino familiari le ultime righe di questa sentenza, vi invitiamo a riflettere sulla possibilità di fare altrettanto quando la vostra paternità vi viene negata.

14 Comments

  1. scusate se lamadre non a voluto riconoscere la sua bambina.e il padre si fatto carico di riconosserla crescere ecc.perche la legge si torce contro un padre che avuto tanto amore e fatto tanto x sua figlia.io nopn o capito niente.la madre era sposata con unaltro.a voluto nascondere la sua prole non riconocsendola.che significa tt questo casino che suo padre naturale dovrebbe pagargli tt lo sbaglio della madre.ma la legge esiste anche x i padri.,….ciao roberto ankio o un problema con la mamma di mio figlio.

    1. Angelo sicuramente i 9 mesi di gestazione ,il parto questa donna ha voluto divertirsi con te e l’altro ignorala è una fobica.Però tu fai il padre crescila è stai vicino con vero amore di padre dimostra che anche senza la madre …….assumiti la patria podestà completa un domani tua figlia ti sarà riconoscente,è questi Giudici la smettano di trattare i bambini come pacchi postali unitariamente a gli assistenti sociali.Dimostriamo che noi padri sappiamo fare meglio di chi si disinteressa .Auguri Angelo ciao Michele B

  2. angelo ha ragione la madre della pikkola giulia nn ha mai riconosciuto sua figlia …questo vuol dire ke nn gli è mai importato nnt della bimba ..a differenza di suo padre roberto ke x otto anni l’ha cresciuta ed amata come un bravissimo padre 8io nn riesco a capire xke il tribunale a dovuto far fare alla bimba tutti qst spostamenti ke possono essere solamente traumatici x la pikkola giulia …xke ? nn è giusto ke siaNO SEMPRE I PADRI A SOFFRIRE ……

  3. HO UN AVVOCATO CON IL PATRONNIO.. GRATUITO..
    E UN ANNO CHE SEGUO MIO FIGLIO.. X UN ORA ALLA SETTIMANA CON UNA BRAVISSIMA EDUCATRICE.. CREDO…. X VARIE CIRCOSTANZE… IL TEMPO PASSA, MIO FIGLIO CRESCE,
    E IL MIO AVVOCATO MI DICE BISOGNA ASPETTARE… MA IN REALTA MIEI CARI… AVVOCATI…. CHI TUTELA I BAMBINI.. SE VOI AVVOCATI SCUSATE!!!.. AIUTATE I PROPRI GENITORI DEI BAMBINI… A METTERSI UNO CONTRO L’ALTRO!!?..

    AIUTO!!!…

    1. Rispondo a Flavio ti sei rivolto ad un avvocato di libero patrocinio praticamente che non ti può far niente,purtroppo non è per criticare il legale da te scelto ma ti devi rendere conto sè vuoi ottenere qualcosa devi fare una scelta giusta un legale che purtroppo devi pagare per ottenere buoni e validi risultati.Devo pensare che le tue possibilità finanziarie non sono ottime perdonami sè ti dico questo,pensaci bene è valuta tu il quanto,saluti MICHELE B

  4. mio figlio si diviso dalla moglie 2 anni fa con tante conseguenze ,dopo la divisione davanti agli avvocati mio figlio aveva il diritto di vedere suo figlio nei giorni stabiliti invece la moglie ha fatto tanto che il figlio non vuole vedere il padre.noi come nonni stiamo facendo incontrare il nipote con il padre senza risultato.

    1. Rispondo a Franco tu sei nonno tutta la mia solidarietà,purtroppo il bambino è stato plagiato dalla madre purtroppo queste disoneste che ci mettono contro i figli,li stanno rovinando quale futuro è vergognoso seminano odio su odio.Rivolgetevi immediatamente con il legale davanti al Gudice che questa donna non rispetta le regole,io ti proporrei di denunciare questa malefica non merita nessun ripetto come donna non ha cervello ha rovinato è continua a rovinare un minore.Eppoi dicono vogliamo rispetto………..ma sono loro che voglio tutto questo,un padre i nonni hanno il sacrosanto diritto di stare con il figlio i nonni egual maniera.Caro Franco che dirti il consiglio lo dato,valutate voi al vostro posto prima la denuncio cosi vi è un precedente è il Giudice ne deve prendere atto delle inciviltà di questa mamme,è di tutte coloro che agiscono cosi non è giusto negare la paternità genitoriale ferma condanna per tutte coloro che si comportano cosi rovinando per tutta la vita i nostri poveri figli.Saluti nonno Franco ciao MICHELE B

  5. ciao sono unpadre separato da poco dopo 13 anni di convivenza e un figlio di 12anni compiuti ieri non festeggiato alla solita maniera con suo papa’ vicino.cercando su internet ho trovato su Youtube la storia di Tiberio Timperi la sua storia e la fotocopia alla mia,meno 2 particolari ,non denuncie ed eravamo conviventi.ho fatto una ricerca,ho trovato questa assosiazione ,vi chiedo con chi posso mettermi in contatto per avere un’aiuto per poter raccontare la mia storia e come posso fare per non perdere mio figlio.

  6. Salve,
    è la prima volta che scrivo ,sono la compagna di un padre separato che da 4 anni non vede più la figlia ,lui ha fatto di tutto per contattarla e incontrarla ,ma gli è stato impedito in tutti i modi ,(sindrome da alienazione parentale pesantissima),pensando di risolvere la situazione bonariamente e non volendo portare la figlia in tribunale e davanti alle assistenti sociali da piccola, è passato del tempo ed ora la ragazzina ha 15 anni ,a marzo di quest’anno ha cambiato legale ed ha iniziato un percorso di mediazione famigliare con la moglie (disastro)nel frattempo la ragazzina ha visto due volte uno psicologo che ha fatto una relazione di 10 righe dicendo che la figlia si rifiuta di vedere il padre e che vista l’età è meglio lasciar perdere e non fare un percorso psicologico atto al riavvicinamento con il padre ,il giudice l’ha ascoltata ed anche lui ha asserito che avendo già 15 anni e avendo questo rifiuto netto per il padre non sa neppure lui se è meglio tentare il riavvicinamento ….il 16 luglio si pronuncierà sul da farsi…noi nel frattempo siamo allucinati…ma come una ragazzina di 15 anni è giusto che cresca senza un padre che la adora ,che ha sempre pagato tutto per lei ,che non le ha mai fatto nulla di male ma solo bene ,e che l’unica colpa che ha è di aver lasciato una pazza con cui vivere era impossibile…?Ma non c’è proprio giustizia in questo mondo ,il mio compagno è propenso anche ad andare avanti con denuncia al tribunale dei minori per togliere la patria podestà alla madre ,ma io ho paura che vista l’età e quello che dicono lo psicologo e questo giudice non si possa fare più nulla ,voi avete altre esperienze in merito da raccontarmi?Grazie
    Sabrina

  7. salve sono giovanni, dopo l’ennesima lite con mia moglie(sulla carta) perche di fatto tempo indietro dopo una lite sfociata in denuncia verso il sottoscritto x percosse(essendosi lei refertata a una spalla che gia gli faceva male da tempo adducendo che ero stato io) sono intervenuti gli assistenti sociali tramite il giudice minorile,associazione telefono rosa, ha messo un avvocato con il gratuito patrocinio adducendo che sta facendo di tutto per mandarmi via di casa, che dovro’ pagare tutti i debiti contratti insieme, che dovro’ mantenere sia mio figlio che lei(che guadagna circa 430 euro +350 in nero) come dicevo all’inizio dopo l’ennesima lite poiche’ quando non c’e’ nostro figlio mi stuzzica e provoca facendo di tutto x farmi adirare e anche offendendo i miei genitori che sono anche morti,vorrei un consiglio su come mi devo difendere e come affrontare la separazione e non far soffrire mio figlio. Grazie.

    1. Giovanni, per esperienza diretta, allontanati subito da casa e chiedi una separazione tramite ricorso del tuo avvocato. Così potrai avere un noramela diritto di frequentazione di tuo figlio tanto quanto la madre, magari con una separazione consensuale. Quello che succederà se non fai così, come è successo a me nelle tue condizioni, è che sarai denunciato da tua moglie che otterrà facilmente dal giudice un provvedimento di tuo allontanamento forzato da casa e dal bambino, che vedrai alla presenza degli assistenti sociali per un’ora alla settimana, per almeno un anno anno e mezzo, e tuo figlio ne subirà le conseguenze.

  8. Salve vorrei raccontare la mia storia un po particolare
    Sono Venezuelano vivo in Italia da quando avevo 17 anni ora ne ho 26, mi sono sposato a 19 anni con un persona che ne aveva 43 allora, le voleva naturalmente un figlio e io volevo farla felice cosi dopo tanti tentativi finiti in aborti spontanei nel 2010 abbiamo deciso de sperimentare per l’inseminazione artificiale abbiamo fatto tutto il percorso necessario e siamo riusciti a rimanere in cinta di Analu’, nel frattempo io ho avuto la mia crisi di responsabilità e visto la mia giovane età ho avuto tanti altri problemi di origine immaturo e sono andato via di casa. Mia moglie s’è fatta 2 mesi di gravidanza senza la mia presenza, quando sono tornato poco prima del parto non m’è stato permesso di avvicinarmi a lei, effettivamente pochi giorni dopo lei a partorito senza nemmeno che io lo sapesse.
    Dunque, il primo anno ho visto la piccola una decina di volte ma dato che lei frequentava già un’altro uomo quelle 10 volte sarebbero state le uniche fino ad oggi, adesso credo che loro convivono la piccola ha 2 anni e 2 mesi lei continua a dirmi ch’è meglio cosi per non causare traumi alla piccola, ma in fondo le ho perse per sempre.
    questo è la mia storia, inutile dire tutti i particolari di sofferenza che questi due anni anno causato a me. Spero che qualcuno mi possa consigliare ho darmi una visione di quale strada sia la migliore vi ringrazio e scusate la mia scrittura

  9. SALVE: SONO IL PADRE DI UN GIOVANE CHE CIRCA QUATTRO ANNI FA’ HA INIZIATO UNA CONVIVENZA CON UNA RAGAZZA STRANIERA, LA QUALE VIENE DA UNA SEPARAZIONE CON UN SUO CONNAZIONALE CON LA NASCITA DI UNA FIGLIA.
    TUTTO SEMBRA ANDARE BENE TANTO CHE SI DECIDE DI METTERE AL MONDO UNA BAMBINA. SEMBRA ESSERCI UNA GRANDE GIOIA MA DOPO POCO TEMPO LEI COMINCIA A PARLARE DI TRADIMENTO DI VEDERE DONNE DAPPERTUTTO ACCUSANDO MIO FIGLIO DI AVERE ALTRE RELAZIONI. FINCHE UNA SERA DOPO CHE IO E MIA MOGLIE SIAMO ANDATI A TROVARE LEI E LE BAMBINE CI DICE CHE VORREBBE ANDARE IN COMUNITA’ PERCHE SOSPETTA QUESTO TRADIMENTO .NOI LA PREGHIAMO DI NON FARE COSE AVVENTATE MA LEI DOPO MEZZORETTA CHE AVEVAMO LASCIATOP LA CASA SI PRECIPITA DAI CARABINIER ACCUSANDO MIO FIGLIO DI MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA E NON SO ALTRO. QUESTA LA NOTTE VIENE PORTATA IN COMUNITA’ .
    MIO FIGLIO LA CERCATA SIA AL TELEFONO O DALLE SUE AMICHE COSICCHE L’ INDOMANI MATTINA RICEVE UNA TELEFONATA DOVE DICEVA CHE SI TROVAVA IN UNA COMUNITA’ SENZA SPECIFICARE DOVE. DOPO POCHI GIORNI CI DICE DOVE SI TROVA
    MA MIO FIGLIO CONSIGLIATO DA UNA AVVOCATA NON VA IN QUESTA COMUNITA’ ASPETTANDO DECISIONI DA PARTE DEL GIUDICE. LEI VIENE SENTITA DAL TRIBUNALE DEI MINORI POI DALLA PROCURA NON SAPENDO CXOSA DICHIARA VIENE PORTATA IN UNA LOCALITA’ PROTETTA FACENDO SENTIRE LE BAMBINE SIA A NOI SIA A MIO FIGLIO CON SBALZI DI UMORE DIVERSO OGNI GIORNO GIA SONO QUASI TRE MESI CHE NON VEDIAMO LA BAMBINA NON MI SEMBRA UNA COSA GIUSTA AVENDO QUESTA ACCUSATO MIO FIGLIO CON MENZOGNE .

  10. Mi chiamo Davide Ciani, e attualmente sono ritornato a Pontassieve, ove all’epoca vivevo con i miei genitori, la vicenda relativa alle mie due figlie, risale al 1999, quando all’epoca vivevo con il mio nucleo a Dicomano, come narrato nei miei libri, la mia coniuge ( all’epoca ), ebbe una importante crisi di nervi, la quale la portò al tentativo di suicidio; Dopo detto suicidio, portai le mie due figlie dai miei genitori, ovviamente non furono date in affido, ma furono collocate in attesa che la mia coniuge fosse in grado di accudirle. Le mie due figlie rimasero dai nonni, i quali poi chiesero e ottennero l’affido al T.M di Firenze; Con detto affido non fu vietato dallo stesso T.M, gli incontri, anzi lo stesso lì l’asciò liberi, questo fino al 2002, ovvero il servizio sociale di Pontassieve ove erano residenti le mie due figlie, e quello di Dicomano, ove chi scrive e la propria moglie ( all’epoca ), vivevano. A settembre 2004, subentro un’altra assistente sociale a Pontassieve, la quale senza chiedere al T.M di Firenze, sospese gli incontri, ciò portò un Caos totale tra i miei genitori ( nonni paterni ) e il mio nucleo famigliare; Detta assistente sociale, non fu mai d’accordo ad incontrarmi per risolvere il problema degli incontri sospesi, la stessa ripeteva tramite terzi che, non era necessario avere un colloquio, come se la stessa assistente sociale avesse la padronanza di tutta la vicenda. Nel 2005, la mia ex coniuge ( oggi ), rimase in cinta della terza figlia, ciò portò alla stessa assistente sociale di Pontassieve, di dare in affido il feto della nuova nascitura, come se fosse già nata. Ovviamente detta ricerca non ebbe esito desiderato, ma la stessa assistente sociale non si arrese, tentò di dare il feto alla prima figlia dello scrivente, la quale all’epoca aveva appena 16 anni, anche in questa circostanza, la stessa assistente sociale non ebbe alcun esito desiderato; Dall’ora la stessa assistente sociale si accanì sopratutto sullo scrivente, come se quest’ultimo né avesse colpa, difatti quest’ultimo trovò in cancelleria numerose segnalazioni dai contenuti inaccettabili, del tipo: lo scrivente è sudicio, malto di mente, inaffidabile, poco attento alle esigenze delle proprie figlie. Nel 2006, nacque la mia terza figlia, a 6 mesi dalla nascita, quest’ultima cadde accidentalmente dal lettone, ovviamente la stessa non si fece niente, ma lo scrivente la portò ugualmente all’ospedale di Borgo San Lorenzo. 4 mesi dopo, l’assistente sociale di Dicomano, nonostante che avesse in mano il referto dell’ospedale di Borgo San Lorenzo, decise assieme alla collega di di Pontassieve, la Dr.ssa E.M.A, di segnalare falsamente che la terza figlia dello scrivente era stata ricoverata nel reparto Neuropsichiatrico Infantile, per stato ansioso depressivo associato ai pidocchi, qui potete solo immaginare un minore di 6 mesi di vita depresso per i pidocchi!!; Con detta stupidità da parte delle due assistenti sociali ( Dicomano & Pontassieve ), la Prefettura di Firenze, attivò nei confronti dello scrivente la sospensione al Porto d’armi, in quanto che lo stesso scrivente era una Guardia Giurata; Detto provvedimento ovviamente non venne attivato subito. Nello tempo, la coniuge ( ex oggi ) dello scrivente, stressò quest’ultimo con la vendita della casa, coinvolgendo anche l’assistente sociale di Dicomano, la quale non dette tregua allo scrivente, tanto che alla fine quest’ultimo decise di vedere la propria casa di Dicomano, e trasferirsi a Figline V.no, come desiderava la coniuge dello scrivente. A distanza di un mese da detto trasferimento, lo scrivente ebbe una coltellata dalla coniuge ( ex coniuge oggi ), dopo detta coltellata, la coniuge dello scrivente raccontò falsamente che quest’ultimo la voleva ammazzare, per poi farsi mettere nella stessa Casa Famiglia che aveva più volte visitato con altre falsità!, il bello è che sia Il T.M di Firenze, ma sopratutto i servizi sociali, credevano sempre a quanto diceva la coniuge dello scrivente, nonostante che conoscessero quanto era falsa. Alcuni mesi dopo, lo scrivente venne sospeso dal lavoro di Guardia Giurata, per colpa delle due assistenti sociali, le quali avevano inoltrato falsamente che la terza figlia dello scrivente era stata ricoverata nel reparto Neuropsichiatrico Infantile per stato ansioso depressivo associato ai pidocchi, proprio per questa falsità che, era stato attivato lo stato di abbandono; Detta sospensione, portò allo scrivente a perdere la propria casa, in quanto che lo stesso non potette pagare il mutuo, visto che quest’ultimo era stato sospeso dal servizio senza retribuzione. Lo scrivente poi si trasferì a Pontassieve, ove tutt’oggi è residente, e decise di separasi dalla propria moglie, e prendere in affido la terza figlia, ma il servizio sociale di Pontassieve, non solo si intromise sulla separazione, ma mise in piedi un programma per allontanare la terza figlia dallo scrivente, e alla fine lo stesso servizio riuscì ad allontanare la terza figlia dallo scrivente, di cui fu collocata nella struttura sopra Firenze, con degli incontri totalmente diversi da quella della ex coniuge dello scrivente, questo fino al termine di detta separazione, la quale avvenne un anno dopo, con l’affido esclusivo della terza figlia allo scrivente, ma senza il rientro a casa di quest’ultimo, in quanto che la stessa assistente sociale di Pontassieve decise per conto proprio di far rientrare la terza figlia dello scrivente solo dopo le vacanze di Natale 2012, non solo, la stessa assistente sociale vietò alla seconda figlia dello scrivente di recarsi alla abitazione di quest’ultimo, nonostante che lo stesso scrivente avesse anche l’affido esclusivo della seconda figlia. A distanza da un anno dall’affido esclusivo di entrambe le figlie, quest’ultime vennero nuovamente allontanate dallo scrivente per accuse false, le quali messe in piedi per allontanare le stesse dallo scrivente, questo è accaduto a settembre 2013.
    Morale di detta narrazione, è che allo scrivente gli hanno fatto perdere la casa, il lavoro, e gli impediscono di incontrare le proprie figlie dal 2004, e ancora oggi, lo scrivente non riesce ad incontrare la terza figlia, le altre due oramai sono maggiorenne.
    Lo scrivente ha presentato numerose querele nei confronti delle responsabili, ha presentato querela anche all’ordine degli assistenti sociali a Roma; Dette querele ancora sono da portare a giudizio, nonostante che sono passati ben si 3 anni, ora ditemi voi se è giusto che un cittadino non debba ottenere giustizia?, ma sopratutto non debba incontrare mai più le proprie figli???
    Leggete i libri di Davide Ciani, ovvero Caos 1, Caos 2, e Caos 3, i quali sono relativi alle vicende delle figlie dello scrivente, ma in larga parte sono accaduti gli stessi identici fatti!
    Davide Ciani

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