Sottrazione internazionale di minori e affidamento condiviso
Corte di Cassazione, sentenza 19 maggio 2010, n. 12293
La Convenzione dell’Aja del 1980 in materia di sottrazione internazionale di minori, anche per il caso di titolarità congiunta dei diritti di custodia del minore, postula che i diritti ricompresi nel “diritto di affidamento”, il quale espressamente include i diritti concernenti la cura della persona del minore, ed in particolare il diritto di decidere riguardo al suo luogo di residenza, siano effettivamente esercitati al momento del trasferimento del minore o del suo mancato rientro, o che avrebbero potuto esserlo se non si fossero verificate tali circostanze. Impone, pertanto, di verificare se il genitore che lamenta la violazione del suo diritto di affidamento abbia in concreto esercitato tale diritto, da intendersi, nel caso di titolarità congiunta, nel senso non solo che l’iniziativa del trasferimento all’estero abbia arbitrariamente variato il luogo di residenza del minore prima concordato con l’altro genitore, e, dunque, il suo collocamento, ma che abbia anche pregiudicato il rapporto di effettiva cura del minore da parte del genitore coaffidatario, impedendo a quest’ultimo di continuare a soddisfare con assiduità, stabilità ed anche impiego di risorse economiche le molteplici esigenze fondamentali di vita del figlio, e a questi di trame beneficio, di mantenere, cioè, consuetudini e comunanza di vita ancorché in misura inferiore rispetto all’altro genitore, espressivi di dedizione del genitore per contenuti e tempi non equiparabile a discontinui accudimenti, di fatto parificabili ad un mero diritto di visita, soggetto a tutela differenziata (art. 21 della Convenzione).
corte di cassazione 19 maggio 2010
Fonte: affidamentocondiviso.it
Purtroppo la mia ex compagna, di nazionalità tedesca, è scappata in Germania con mia figlia trasferendo le residenze.
Dopo dieci anni di convivenza , ci siamo separati quando lei era in attesa di mia figlia .
Io sono il padre biologico ma lei ha sempre impedito il mio riconoscimento delle bimba.
Mi concedeva la visita della bimba in determinati giorni ed ore , considerandomi un estraneo senza alcun diritto .
Dopo diverse ingiustizie e dispetti e dopo avermi illuso su un mio futuro riconoscimento mai avvenuto ,mi sono deciso a rivolgermi al tribunale dei minori…
Purtroppo lei si è trasferita prima che le potessimo notificare l’atto , scappando senza darmi nessun preavviso .
Come posso dare la paternità a mia figlia ?
Ho delle possibilità ? e quali ?
Massimiliano conoscendo nome e cognome della persona rivolgiti tramite un legale al Consolato Italiano in Germania,chiedi indagine anagrafica.Sapendo la residenza puoi far notificare l’atto di riconoscimento di paternità ho tramite lo stesso Consolato oppure tramite INTERPOOL,che a breve mani lo notificano.Tanti auguri ciao MICHELE B.
Massimiliano ottenuta la certezza anagrafica con relativo documento,di residenza che devi avere tu ho il legale dovete consegnarlo al Tribunale a far si che lo stesso lo faccia notificare per il tramite Consolato oppure L’interpool cosi si ha certezza dell’avvenuta notifica.La ex non può è non deve rifiutarsi.Saluti MICHELE B
Nonostante le mie ripetute lamentele presso il Tribunale, riconosciute legittime anche da una CTU, mia moglie ha ottentuto dal Giudice Tutelare (la stessa persona è nche Giudice Ordinario nella causa di Separazione) l’autorizzazione per portare nostra figlia in Croazia.
La bambina, nata nel 2008 a Bologna da padre italiano e madre ceh ha fatto il diavolo a quattro per ottenere la cittadinanza italiana attualmente risulta anceh CROATA e quel che è peggio RESIDENTE IN CROAZIA. Benché abiti a Bologna, frequenti l’asilo a Bologna e abbia il pediatra a Bologna….
Io ho fatto di TUTTO per impedire questa cosa, arrivando a coinvolgere tanto il Console italiano a Fiume, quanto quello Croato a Roma. Eppure, nononostante ripetute minacce di portare via la bambina all’estero mia moglie ed una CTU contro è riuscita a scavalcare la mia volontà grazie ad un Giudice che si è limitato a dire che “la bambina va al mare”, coem se per portarla a Milano Marittima fosse normale farle prendere la cittadinanza e la residenza a San Marino.
Il Tribunale di Bologna non ha neppure comunicato di essere stato rcicheisto di una tale autorizzazione, nonostante una mia istanza che chiedeva il divieto di espatrio, né mi ha comunicato di avere preso una decisione in merito.
Mi astengo da commenti, ma sinceramente è inutile che ci siano delle leggi se queste vengono disapplicate da chi dovrebbe invece garantirne il rispetto.
Carlo voglio replicare al tuo dramma,non sò in quale città vivi,devi capire che tutte queste donne straniere arrivano in Italia per il solo scopo di sposarsi ottenere la Cittadinanza Italiana a mio parere non hanno i requisiti idonei ad ottenerla leggi sbagliatissima purtroppo io non sono mai stato concorde per il semplice fatto che tutto è concesso un domani pure la pensione Italiana lo Stato Italiano è già per se stesso rovinato,le casse Dell’INPS in situazione critica è arrivano queste approfittano della situazione ,procreano nel nostro territorio è cosi i figli di diritto sono dei veri e propri cittadini Italiani per carità giusto ma non sono razzista ma questi regolamenti vanno rivisti,ti consiglio di andare alla Prefettura della tua città ufficio cittadinanza stranieri parla è spiega il tutto al segretario responsabile dell’ufficio preposto spiega tutti i fatti per trovare la soluzione migliore,fai presente che tua figlia è Italiana,và all’asilo a Bologna,e come assistenza sanitaria idem anche perchè la sanità italiana paga il medico curante pediatra,a sua volta deve pagare il pediatra in Croazzia tutto questo è gravissimo data la situazione di forte crisi per il nostro paese già rovinato.Con il legale rivolgiti in Tribunale e ti consiglio di fare denuncia per espatrio di un minore,ti saluto ciao MICHELE B