Perugia: affido paritetico e mantenimento diretto

APS/ novembre 11, 2021/ Sentenze Utili/ 0 comments

Innovativo provvedimento del tribunale di Perugia che dispone l’affido paritetico di un bimbo in tenera età tra entrambi i genitori e il mantenimento diretto.

Se il figlio passa lo stesso tempo a turno con entrambi i genitori va revocato l’assegno di mantenimento previsto, in via provvisoria, a carico del padre in favore della madre. Con il decreto n. 218, il Tribunale di Perugia dà il via libera al mantenimento diretto e concretizza un perfetto affido condiviso. I giudici della prima sezione del tribunale umbro, con una pronuncia innovativa, decidono il ricorso di una ex coppia che, rotta la convivenza, non si trovavano d’accordo né sulla regolamentazione dell’affido né sull’assegno di mantenimento relativo a due figli: un maschio, lontano dalla maggiore età e una femmina vicinissima al 18mo compleanno

Due genitori (lei ostetrica, lui impiegato con redditi simili) con un bambino di 10 anni. Quindi una coppia come tante che, dopo una ventina di anni di relazione, decide di lasciarsi. E, non trovando una soluzione condivisa, si rivolge al Tribunale.

Sia il ricorrente sia l’ex moglie avevano messo sul tavolo le spese che dovevano affrontare.
Il padre aveva il mutuo da pagare e un altro figlio, nato da una relazione more uxorio, da mantenere con uno stipendio di circa 2000 mila euro, guadagnati facendo il responsabile tecnico per una società.
La madre, ostetrica ospedaliera, contava su uno stipendio medio di circa 1.600 euro mensili e la proprietà di alcuni immobili, però infruttuosi.
Quanto ai figli, la ragazza aveva rapporti complicati con il padre che risalivano all’epoca della convivenza e non voleva essere forzata ad incontrarlo, e rifiutava anche l’aiuto di uno psicologo. Il figlio più piccolo, al contrario, aveva con il padre un rapporto molto stretto

Il tribunale di Perugia con un primo provvedimento provvisorio, collocava prevalentemente, come avviene usualmente, il bambino presso la madre obbligando quindi il padre all’assegno di mantenimento (300 euro, nel caso di specie).

Nel corso del giudizio, tuttavia, è il bambino stesso a manifestare il desiderio di una maggiore permanenza presso la casa del padre (distante solo un paio di km da quella materna).

Per i giudici il quadro è sufficientemente chiaro, sia dal punto di vista economico sia da quello relazionale.e arriva quindi a disporre con provvedimento definitivo il collocamento del bambino presso il padre e la madre secondo tempistiche paritarie.( 3 giorni e 4 notti settimanali )

L’equilibrio economico tra gli ex consente di adottare la consequenziale scelta del mantenimento diretto, viene pertanto sospeso l’assegno in favore del figlio e vengono fissate al 50% le spese straordinarie,regolate, come chiesto dalle parti, dal protocollo di intesa dei Tribunale.

La decisione del Tribunale di Perugia è avvenuta in un giudizio contenzioso ed ha quindi una portata sicuramente innovativa e può costituire un importante precedente per casi simili.

Fonte: il Sole24ore, studiocataldi.it

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